Il caso Siri

Il sottosegretario Armando Siri è indagato per reati molto gravi di corruzione connessi anche a possibili legami mafiosi. Il movimento Cinque Stelle ne ha chiesto le dimissioni e il presidente Conte le ha pretese, Secondo un sondaggio pubblicato da “Il fatto quotidiano” il 71% degli italiani sostiene che Siri deve dimettersi. Che dire? Da liberale dico che il movimento di Grillo e il 71% degli italiani ignorano cosa sia lo stato di diritto.

In un paese normale (dal mio punto di vista) Siri, condannato tempo fa con rito abbreviato (che comporta l’ammissione di colpevolezza) per bancarotta fraudolenta, non avrebbe mai dovuto essere nominato sottosegretario. E stupisce che il Quirinale, tanto attento ai “curricula” dei membri del governo, non l’abbia a suo tempo fatto rilevare.
Ciò premesso allo stato delle cose Siri è semplicemente indagato e non ancora rinviato a giudizio; ciò significa semplicemente che sono state avviate indagini a suo carico che potrebbero anche non essere considerate fondate dal giudice di merito. Ora, non si pretende che – nel caso di membri del governo – si debba attendere il terzo grado di giudizio (come vorrebbe la Costituzione, prima di considerare un imputato colpevole), ma almeno il rinvio a giudizio sì. Altrimenti si consente a qualsiasi magistrato inquirente di decapitare il governo a suo piacimento.
E poi vorrei chiedere a Di Maio: perché per la Raggi, sindaco della Capitale, il rigore moralistico dei Cinque Stelle non vale? Non è forse anche lei indagata?

Altro che morale pubblica e onestà. Mi pare piuttosto che stiamo sprofondando in un clima da basso impero, con congiure, tranelli, colpi bassi; per mostrarsi poi uniti e sorridenti al balcone. Il governo non cadrà per così poco, proclamano all’unisono, e intanto preparano il prossimo tweet per colpirsi vicendevolmente. Eppure l’elettorato sembra (stando ai sondaggi) solo marginalmente preoccupato. Come dire: saranno pure compari litigiosi ma il reddito di cittadinanza l’hanno fatto, l’abbassamento dell’età pensionistica pure, il deficit ha aumentato il debito pubblico (ma questo era previsto e chi se ne frega), i porti sono stati chiusi agli immigrati (anche se se ne vedono in giro sempre troppi), possiamo finalmente sparare a piacimento contro i ladri. Il resto non conta.
Quanti sono quelli che ragionano così?

Franco Chiarenza
5 maggio 2019

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.