Il destino dell’Ucraina di Simone Attilio Bellezza
Il destino dell’Ucraina di Simone Attilio Bellezza (ed Scholé) – denso e circostanziato – è una descrizione dell’evoluzione dell’Ucraina verso la democrazia. La società post sovietica è la stessa descritta nella “La Russia di Putin” di Anna Politkovskaja: ex dirigenti sovietici ed ex componenti dell’organizzazione giovanile comunista che appropriandosi dei settori produttivi del Paese si trasformano in ricchi oligarchi. Violenza, clientele e corruzione ovunque, e persone da un passato dubbio fanno ricche carriere politiche, come il futuro presidente Victor Janukovic, da adolescente “criminale di quartiere con a carico rapine a mano armata e violenza privata”. “La massima camera di compensazione e direzione di questo sistema di clientele politico-economiche era il Parlamento dove sedevano gli oligarchi che si spartivano le parti più importanti del potere economico e politico”.
Il distacco dalla Russia inizia con la disgregazione dell’URSS, con le dichiarazioni di sovranità nel 1990 e poi di indipendenza da Mosca nel ‘91 e si sviluppa nei travagliati anni successivi: l’Ucraina tende verso l’Unione Europea allontanandosi da una Russia che non accetta accanto a sé modelli di evoluzioni diversi e concorrenti. Qui l’autore fa notare che “sia in russo che in ucraino l’aggettivo ‘europeo’ aveva il significato secondario di “bello, prestigioso, ricco”.
Lo sviluppo verso democrazia e libertà non è indolore: lotte politiche, manifestazioni di protesta di centinaia di migliaia di persone, brutali repressioni della polizia che nel febbraio 2014 spara sui manifestanti provocando 77 morti in soli 2 giorni con successiva fuga in Russia del presidente Janukovic e con Putin che fa subito approvare dal Parlamento l’autorizzazione a utilizzare truppe russe in Ucraina. Segue l’occupazione della Crimea da soldati russi ”anonimi” non contrastati dai soldati ucraini a cui era stato ordinato di non agire per evitare una guerra con Mosca. Successivamente un referendum in “un clima di terrore” con affluenza e opzione per la Russia ufficialmente dell’83 e del 96% mentre i dati reali, pubblicati per errore, risultavano rispettivamente del 30 e del 15 %. Successive operazioni di Mosca che facendo leva sulle popolazioni più russofone provoca/favorisce la nascita di repubbliche autonome nel sud dell’Ucraina.
La restante parte del libro arriva alla elezione di Zelenski ma non ancora all’attuale guerra, prevista ma non ancora iniziata.
Il libro è la cronografia della non facile evoluzione dell’Ucraina verso uno stile istituzionale europeo costata cara nel suo sviluppo e molto di più nella sua attuale tragica situazione non ancora conclusa ma che sta dando all’Ucraina una identità che forse non ha mai avuto, creando eroi e leggende quasi fondative dello stato; e provocando negli altri paesi europei ammirazione e solidarietà. Situazione che sta anche creando con la Russia solchi che potranno essere superati solo dopo la scomparsa delle generazioni che stanno vivendo l’attuale gratuita tragedia provocata e diretta in prima persona dall’ex KGB Putin.
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