Perché i liberali romani dovrebbero votare Calenda

© Carlo Calenda/Twitter
- Perché è l’unico candidato che rifiuta i genericismi ideologici (è di destra o di sinistra?) ma affronta i problemi concreti suggerendo soluzioni pragmatiche (dove, quando, perché, con quali risorse).
- Perché ha rifiutato i condizionamenti clientelari che si celano dietro le svariate “liste di supporto” che affiancano Michetti e Gualtieri.
- Perché è netto nella sua opposizione all’operato della Giunta Raggi e non accetterebbe mai un’alleanza coi grillini per il ballottaggio (come invece probabilmente farà Gualtieri su indicazione di Letta).
- Perché è venuto il momento di scegliere gli uomini di governo per la loro competenza e affidabilità lasciando ai globetrotters dei social il gossip delle apparenze per nascondere quanta poca sostanza hanno le loro argomentazioni.
- Perché non ha nulla a che fare né con gli apparati di sottogoverno cittadino che la Meloni ha ereditato da Alemanno né con quelli speculari che sotto l’ala protettiva di Bettini hanno sempre fatto il bello e cattivo tempo nelle giunte di centro-sinistra (Rutelli e Veltroni ne sanno qualcosa!).
- Perché è l’unico a dire chiaramente che i termovalorizzatori non sono tumorifici e risolvono in gran parte il problema della spazzatura (che la Raggi è stata costretta a piazzare a caro prezzo nei “tumorifici” esistenti oppure ad abbandonarla per strada, come i romani sanno bene).
- Perché è l’unico a dire chiaramente che bisogna investire nelle metropolitane, nelle tramvie protette e veloci, e non soltanto in piste ciclabili maltenute e poco protette o in improbabili funivie che avrebbero costi di costruzione e di esercizio sproporzionati rispetto alla loro utilità.
- Perché fa meno demagogia degli altri candidati e non liscia il pelo alle corporazioni che soffocano da sempre lo sviluppo della Capitale (a cominciare dai tassisti e dalle categorie protette per finire allo scandalo delle licenze e dei permessi dietro il cui rilascio si cela una diffusa corruzione).
- Perché anche se porta il Rolex e vive ai Parioli (il che in realtà non risulta) è una persona per bene. Ma perchè se ad abitare ai Parioli e indossare orologi preziosi sono personaggi della sinistra nessuno ha nulla da ridire
- Perché viene criminalizzato da tutti coloro che temono l’arrivo a Roma di qualcuno che adotti lo stesso metodo di governo di Draghi: ascoltare tutti e decidere assumendosene la piena responsabilità. E gli intrugli, le connivenze, i parentadi, gli scambi di favori, le centinaia di inutili poltrone e poltroncine, dove andrebbero a finire? Meglio Michetti e Gualtieri, con loro ci si può intendere.
Un voto inutile? obiettano molti che pur ne condividono il programma. Non lo è in nessun caso, anche se è molto probabile che al ballottaggio vadano Gualtieri e Michetti, perché un’affermazione di Calenda a Roma segnerebbe l’esistenza di uno spazio elettorale anche a livello nazionale nettamente differenziato dall’asse Letta/Conte promosso dal PD e ancor di più dall’alleanza Salvini/Meloni che non lascia più posto a una destra moderata (soprattutto dopo la scomparsa politica di Berlusconi).
Per queste ragioni – a mio avviso – i liberali dovrebbero votare Calenda, lasciando da parte le tante etichette pretestuosamente liberali che spesso nascondono soltanto modeste ambizioni personali, o certi “distinguo” terminologici (è azionista, è liberal-socialista, ecc.) che non hanno più alcuna ragione di essere. Al di là degli esami del sangue oggi è liberale chi sostiene proposte serie e compatibili con lo stato di diritto e l’economia di mercato. Il resto è fuffa.
Franco Chiarenza
01 ottobre 2021
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